venerdì 23 maggio 2008

Difendere il proprio inedito dal plagio

Una delle paure ricorrenti degli scrittori esordienti e quella di venir defraudati del loro libro da qualcuno che lo copi e lo spacci poi per suo. Molti autori ritengono che inviando i propri inediti alle case editrici corrano il rischio di subire un plagio della propria opera. In realtà questa eventualità e davvero molto remota e improbabile. Le case editrici ricevono ogni giorno un enorme mole di materiale ed è molto più probabile che questo materiale resti ignorato piuttosto che venga plagiato da qualcuno. Se poi la vostra opera è così valida da essere pubblicata, che interesse avrebbe la casa editrice a farlo con un plagio, non sarebbe più conveniente per lei stipulare un contratto direttamente con voi accaparrandosi così tutte le vostre opere passate, presenti e future?
Detto questo spero di avervi in parte tranquillizzato, ma andiamo ad analizzare quali strumenti ha a disposizione un autore esordiente che vuole difendere la propria opera contro i tentativi di plagio.

Iniziamo subito col dire che non esiste un organismo in grado di vigilare e di scoprire il plagio. Vista l’enorme mole di materiale che ogni giorno viene prodotto e pubblicato, sarebbe assolutamente impossibile riuscire a scoprire se un opera costituisce o meno il plagio di un'altra opera. Il lavoro di controllo e di scoperta è quindi completamente demandato all’autore e ai suoi amici o lettori. Quest’opera è resa più semplice da internet che è in grado di restituire dei risultati precisi per ogni chiave di ricerca, ma certo se qualcuno si appropriasse del vostro manoscritto e lo traducesse in una lingua diversa, pubblicandolo poi nel proprio paese, sarebbe davvero molto difficile venire a conoscenza del plagio della vostro libro. Il concetto di plagio è poi un concetto giuridicamente molto evanescente, in quanto è sufficiente modificare delle parti dell’opera per uscire dalla casistica di plagio ed entrare in quella della semplice ispirazione.

Ma allora non esistono degli strumenti per tutelare gli scrittori esordienti dal plagio?
Considerato che la scoperta del plagio è demandata totalmente all’autore e ai suoi lettori in quanto non esiste un organo in grado di controllare tutto il materiale che viene giornalmente pubblicato, lo scrittore esordiente ha però la possibilità di tutelarsi e di porre in essere degli accorgimenti che, qualora venisse a conoscenza del plagio di una sua opera, gli consentirebbero di poter provare in via giudiziale la reale paternità dell’opera. Questo perché chiaramente, se anche io dovessi venire a conoscenza del fatto che la mia opera ha subito un plagio, dovrò poi essere in grado di provare in tribunale che sono io l’unico vero autore dell’opera.
Tra gli strumenti possibili a disposizione degli scrittori esordienti vi è l’iscrizione alla SIAE (Società Italiana Autori e Editori), ed in particolare alla sua sezione per le opere letterarie OLAF. Per l’iscrizione è necessario aver pubblicato un opera, ma hanno valore di pubblicazioni anche quelle fatte sui siti internet e sui blog, quindi chiunque può iscriversi. Chi è socio della SIAE ha la possibilità di depositare presso i suoi uffici il testo inedito, in realtà anche i non soci possono farlo, ma in questo caso dovranno versare contestualmente al deposito la cifra di 110 euro. Il testo và firmato in tutte le sue parti e và compilato un modulo presente anche sul sito della SIAE, dopodiché il testo può essere spedito per posta o consegnato direttamente agli uffici dell’ OLAF. All’autore viene rilasciata una ricevuta che attesta la paternità dell’opera. Il deposito ha la durata di 5 anni dopodiché và rinnovato altrimenti l’opera verrà distrutta.
Oltre al deposito alla SIAE, che come abbiamo visto è piuttosto dispendioso sia in termini burocratici che economici, esistono altre possibilità per gli scrittori esordienti che desiderino tutelare il proprio inedito dai tentativi di plagio. Un primo metodo è il ricorso ad un notaio, che dietro il pagamento di una parcella molto salata, conserverà il vostro testo nel suo archivio, naturalmente, a meno che non abbiate parecchi soldi da buttare, vi sconsiglio di agire in questo modo. La maniera meno economicamente gravosa e quindi anche maggiormente diffusa per tutelare i propri diritti è quella di inviarsi al proprio domicilio il testo che si vuole tutelare per mezzo di un pacco raccomandato. Dunque per tutelarvi dai tentativi di plagio, vi basta, prima di mandare ai vari editori le copie del vostro testo, inviarvi per raccomandata postale il vostro testo, in questo modo la data nel timbro postale attesterà la paternità dell’opera. Naturalmente non dovete aprire il pacco che vi sarete inviati, ma dovrete solo conservarlo per utilizzarlo in caso di bisogno. Se la vostra opera è un racconto breve o una raccolta di poesie, potete anche rinunciare del tutto al pacco, facendo apporre il timbro postale direttamente sul vostro libro.

Ponete in essere questi accorgimenti prima di inviare il vostro testo inedito agli editori e sarete tutelati da qualsiasi tentativo di plagio.